Nonostante venga ritrovato cadavere nella sua auto all’inizio del romanzo, Carlo Battisti è vivo e vegeto! Il personaggio del protagonista è stato infatti cucito sulla figura di un mio caro amico che, al momento in cui scrivo, se la spassa, se la ride, se la gode.
Di santa ragione.
Il vero Carlo, la cui identità deve rimanere segreta, è bello, ricco e fottutamente yeah! Un po’ come il Carlo della finzione. Io mi sono limitato ad amplificare certe caratteristiche della sua già iperbolica personalità, accentuandone alcuni aspetti, a volte anche di molto, in modo da creare il protagonista che serviva alla vicenda.
In realtà tutti i personaggi del romanzo sono persone vere. Questo mi permette di visualizzarli, di entrarci in contatto, di interagire. Parlare di cose vere, realmente accadute, di persone vere, realmente esistenti, conferisce allo scritto una palpitante vitalità. Il fatto che poi la vicenda sia totalmente inventata ha poca importanza.
Come Carlo.
E’ una persona reale che nel libro muore. Fuori dalla finzione letteraria, poi, questa continua la sua vita. Il vero Carlo è bello, ricco, un po’ meno giovane. Acuto nei ragionamenti e sarcastico, a volte, nelle sparate. E’ un uomo della notte, un angelo maledetto, uno che una volta si è sniffato qualcosa di buono, mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto
«Sai Cris, nonostante la tua omofobia ti trovo molto pop!»
Anche lui è molto pop, leggermente lisergico, tra scatti di adrenalina pura che s’alternano a pause abbastanza notorious.
La scelta del nome, Carlo appunto, è stata invece fatta in onore di Lucarelli. Dal conduttore della trasmissione televisiva Blu Notte ho voluto prendere spunto per fabbricare l’io narrante e l’omaggio del nome di battesimo dato al protagonista intende essere una sorta di ringraziamento.
Non solo.
Carlo è anche quel caro amico che mi teneva il posto sul pullman e che, sparando cazzate, volle parlarmi della divina immaginazione. Insomma, un romanzo cominciato con Carlo che finisce, tanti anni dopo, con un altro Carlo.
Come dire che sempre il cerchio si chiude.
3 commenti:
Carlo lisergico e pop... voglio sapere tutto di te!
Lascio questo post per adempire al compito e anche perchè in fondo in fondo non ho null'altro da fare di utile. In fondo nessuno fa niente di utile, siamo tutti semplici disintegratori. Facessimo niente, alle volte, sarebbe meglio. Amen.
Basta parlare di sto cazzo di libro, io voglio leggerlo!!
Marco.
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