Alla fine di luglio del 2005 l’ancien regime Dellabelliano incaricò il Ministero della Creatività di prendere provvedimenti atti a sfruttare le fortune di “Un millimetro alla volta”, il racconto splatter che sarebbe finito nell’antologia di Giulio Perrone Editore soltanto l’anno dopo.
Nel tardo inverno del 2006 il Ministero della Creatività indisse una gara d’appalto tra i vari gruppi di neuroni con lo scopo di studiare le caratteristiche di un romanzo. Le specifiche parlavano di un noir teso, facile da scrivere e scorrevole da leggere. Una nota sottolineava l’esigenza di un minimo di originalità. L’operazione fu classificata top secret.
Nell’estate del 2006, tuttavia, i lavori furono sospesi a tempo indeterminato. Cristiano Della Bella fu invaso su due fronti dalle truppe del Fatal Destino e ogni suo sforzo venne rivolto a contrastare la doppia devastante blitzkrieg. Furono settimane dure in cui la guerra totale degenerò in distruzioni a tappeto su vasta scala, deportazioni e stermini di massa. Il Ministero della Creatività fu destituito, esautorato, dekulakizzato, ma riuscì a riparare in esilio. La lotta per la vita e la morte proseguì sanguinosa per poco più di un mese. Il mondo Dellabelliano, seppure malconcio, riuscì a sopravvivere.
Nel settembre del 2006 i lavori per il romanzo ricominciarono a pieno ritmo. Il Ministero della Creatività, rimaneggiato dopo i tempi grami del conflitto, approvò il Progetto numero 46. Il contenuto prevedeva di basare la vicenda intorno una strana teoria filosofico-religiosa in modo da condurre la trama verso un finale già noto, apparso come un fantasma congeniato male in un romanzo giovanile degli anni novanta, rimasto inedito. La novità fondamentale introdotta dal Progetto 46 consisteva nella forma del romanzo che avrebbe dovuto avere le caratteristiche di uno script televisivo.
L’equipe di neuroni incaricata di sviluppare il Progetto 46 decise di ambientare la vicenda nella città di Torino in tempo reale. Questo consentiva di avere una freschezza di informazioni altrimenti impossibile ma, d’altra parte, di non poter spingere la vicenda in avanti nel tempo, evitando dunque di ricorrere al flash forward. La trasmissione televisiva da cui attingere la struttura di base del progetto venne identificata in “Blu Notte”, condotta da Carlo Lucarelli.
La prima stesura del Progetto 46 cominciò sul principio di ottobre ma si rivelò piuttosto problematica. Era difficoltoso, in particolare, strutturare la vicenda come una trasmissione televisiva. I neuroni impegnati nel programma di scrittura si mostrarono impreparati e il compito richiesto parve superiore alle loro possibilità. Si decise di fare una pausa. Un viaggio in Toscana, per visitare la Fiera del Fumetto di Lucca, avrebbe permesso di staccare la spina per un po’.
Finalmente la stesura di base del Progetto 46 cominciò a metà novembre. Vennero identificate e sviluppate gran parte delle scene principali, e la trama complessiva venne infine approvata dai Commissari di Supervisione Artistica (CSA). Questa consisteva in un impiego massiccio del flash back, di una forte interazione tra la componente immaginaria, inventata di sana pianta, e la componente reale, attinta dalle pagine di cronaca e dalla vita vissuta.
Il 13 dicembre la prima stesura completa del Progetto 46 fu consegnata al Ministero della Creatività. Due giorni più tardi i neuroni titolatori consegnavano la prima denominazione ufficiale del Progetto 46.
“Vangelo secondo Carlo”.
Alla fine di dicembre la censura Dellabelliana dava il nulla osta per procedere con le operazioni: prima rilettura e revisione a caldo. In questa fase il capitolo su Tony Cosenza fu posticipato e la scena finale, già scritta e leggibile, fu tuttavia rivoluzionata. Secondo alcune testimonianze di chi lavorò al progetto, peraltro mai ufficialmente confermate, cambiò addirittura il colpevole.
Per tutto il mese di gennaio il Progetto 46 “Vangelo secondo Carlo” fu posto sotto sequestro dai servizi segreti, come prevedeva la procedura, per dare tempo all’opera di riposare e lievitare. A febbraio del 2007 si procedette con gli ultimi ritocchi e le febbrili revisioni dei dettagli. Il giorno 20 l’opera fu presentata dal Ministero della Creatività con una manifestazione privata che registrò la storica fumata di un autentico sigaro cubano sulle note di “Into the pandemonium” dei Celtic Frost. Per l’occasione fu riproposto anche l’antico vessillo di Stressos, i cattivi della serie nipponica San Ku Kai, già utilizzato in passato per festeggiare la dellabelliana gloria (foto).
Due giorni più tardi il prototipo dell’opera riceveva il benestare per la produzione in pre-serie.
Il 13 marzo “Vangelo secondo Carlo” venne stampato in undici esemplari cartacei che furono diffusi attraverso la rete clandestina dei comitati di lettura, per sondare la popolazione.
A fine maggio fu reso noto il sondaggio dei comitati di lettura che, all’unanimità, avevano giudicato positivamente l’opera.
Nel mese di luglio 2007, dopo due anni di lavorazione e una guerra mondiale contro il Fatal Destino, “Vangelo secondo Carlo” passava sotto la responsabilità del Ministero della Strategia che ne avrebbe fatto la sua arma migliore per tentare, finalmente, l’audace sfondamento verso una prima sensazionale pubblicazione.
3 commenti:
Come è nato il libro, è già un bellissimo racconto... e la curiosità aumenta!
approvo senza nemmeno averlo letto, sulla fiducia
Coraggio!
Ormai la guerra fra il fronte orientale e quello occidentale è finita. Ora non resta che coglierne i frutti positivi! :)
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